ven, 4 dicembre 2009
Le ricette delle nonne, si sa, sono di gran lunga più buone di quelle che catturiamo da libri, riviste, televisione e di recente anche dai food-blog. Hanno una storia, una ragione, un luogo, un ricordo, uno stato d’animo da cui si originano e a cui sono legate; spesso sono frutto di una necessità diventata creatività . Sono ricette autentiche, questo è il valore aggiunto.
Le nonne impastano esclusivamente con le mani, non ammettono l’utilizzo di nessun congegno. L’unico modo che conoscono per dare forma ad un piatto è entrare in contatto diretto con ciascun ingrediente che lo compone. Le nonne si sporcano, si scottano, attendono.
In passato cucinare significava famiglia, le nonne erano solite farlo solo per i loro uomini e i loro figli. Era sinonimo di dedizione, di aggregazione.
Mia nonna Maria preparava il pane in casa, i taralli dolci per la colazione, le cartellate e le sfogliatelle a Natale, i marzapani, le spumette, la focaccia con la farina di grano bruciato, le scarcelle a Pasqua e la pasta fresca di ogni tipologia con ogni tipo di condimento. È sempre stata una sintesi di energia, candore, tenerezza, spontaneità : non so immaginare la mia esistenza senza la sua voce. È l’espressione dell’abnegazione nell’accezione più piena, è dotata di una solarità contagiosa, di una positività irresistibile.
Questa ricetta è frutto di una tradizione che lei ha accostato al periodo natalizio; da molti anni le mie colazioni dicembrine sono degli appuntamenti irrinunciabili con questi biscotti, leggeri e versatili: si prestano ad affiancare indifferentemente caffè, latte, cioccolato caldo, tè aromatizzati e persino naturali. Sono biscotti semplici, molto gustosi, hanno una consistenza che sorprende. L’essenzialità è la loro caratteristica migliore.
Ingredienti:
• 1 Kg di farina 00
• 180 g di zucchero
• 4 uova
• 200 g di olio di semi
• 1 bustina di ammoniaca per dolci
• 1 bustina di lievito per dolci
• 1 bustina di vanillina
• mezzo bicchiere di latte tiepido
• marmellata a scelta q.b. (mia nonna usa rigorosamente quella di mele cotogne che prepara in casa)
Impastate con le mani creando un cratere con la farina e aggiungendo nell’ordine: le uova, lo zucchero, l’olio di semi, la vanillina, il lievito e l’ammoniaca fatta sciogliere nel mezzo bicchiere di latte tiepido.
L’impasto deve risultare né troppo denso, né troppo molle.
Bagnate le mani all’olio, fate una sorta di serpentelli abbastanza spessi con la pasta e distendeteli con il mattarello. Spalmate la marmellata sui serpentelli e ripiegate la pasta su se stessa per chiudere il rotolo; mettete su carta da forno, spargete con il pennello poco latte sulla superficie e spolverare con pochissimo zucchero.
Infornate (con forno già caldo ventilato) a 175° per 20 minuti circa.
Tag: biscotti, biscotti con la marmellata, biscotti della nonna, dessert, dolci, marmellata, marmellata di mele cotogne, ricette
4 Dicembre 2009 alle 21:26
quanti ricordi! addirittura la marmellata di mele cotogne! spettacolo! mi sembra di risentirne il sapore….
4 Dicembre 2009 alle 23:22
la meraviglia dell’essenziale e del VERO.
Un abbraccio a te ai tuoi pensieri, e a nonna Maria, di cui ho sentito l’energia nel tuo di amore.
Nina
4 Dicembre 2009 alle 23:37
Che meraviglia le nonne, io ho la fortuna di averla ancora è nonna Gina, ha 95 anni ed è fantastica. Viviamo lontane ma appena posso torno da lei e trovo sempre il ciambellone appena sfornato.
5 Dicembre 2009 alle 09:58
..è lei il nostro vero sapore!!!
5 Dicembre 2009 alle 14:39
Condivido quel che dici sulle ricette delle nonne: sono speciali perchè sanno infondere in quel che realizzano in cucina la loro essenza. Ogni gesto gentile parla di loro e per loro, perchè si sa, le nonne sono anche silenziose. Ciao.
5 Dicembre 2009 alle 16:42
sembrano deliziosi. mi sono cimentata settimana scorsa nella realizzazione dei gingerbread men, presente? il loro sapore speziato si accompagna perfettamente con un buon tè verde classico. e li ho amati ancora di più per averli realizzati una fredda domenica pomeriggio di novembre. quando fuori piove e dentro cerchi solo serenità e calore. 🙂
questi biscotti saranno una delle mie prossime sperimentazioni. 🙂
5 Dicembre 2009 alle 19:00
che meraviglia nonna maria! e che delizia devono esser i suoi biscotti! un caro saluto acilia. mi riprometto sempre di scriverti, ma il tempo in questo autunno è volato via così in fretta!!! a presto, tiziana
6 Dicembre 2009 alle 12:05
Bellissimo post, in cui ritrovo evidenti indizi gastronomici caratteristici di una regione del sud Italia che guarda ad oriente… 😉
Un saluto
7 Dicembre 2009 alle 06:06
Splendidi, ho un barattolo di marmellata di mele cotogne fatto da una mia amica, li provo in settimana.
Un saluto affettuoso.
Eleonora
8 Dicembre 2009 alle 07:09
Posso assicurare che questi biscotti sono buonissimi. Acilia mi ha mandato la ricetta personalmente e, avendo in casa proprio della marmellata di mele cotogne, ho potuto attenermi alla ricetta originale di nonna Maria. Sono delle merendine energetiche, quello che ci vuole in questo ormai freddo inverno.
Grazie, Acilia
11 Dicembre 2009 alle 14:00
Molto invitanti nella loro semplicità . Io, al contrario, ho una nonna di cui non ricordo ‘sti gran piatti. Tra lei, mia madre e mio padre, alla fine è per questo che mi son dovuto ingegnare in cucina da solo 😉
4 Febbraio 2010 alle 21:10
Buonissimi!
4 Febbraio 2010 alle 21:31
Ho sonno vado a dormire pensando ai biscotto, che senza ombra di dubbio preparero senz’altro.
21 Agosto 2012 alle 12:18
Semplicemente spettacolari,signora Maria le faccio i miei più vivi complimenti….io ho 13 anni sono friulana e mia nonna mi ha sempre preparato dei dolci tipici della carnia…tutta la mia famiglia ama i dolci friulani…ma davanti ai suoi biscotti sono fimasti a bocca aperta (anzi chiusa perchè nn la smettevano di masticare 😉 )….
Grazie per aver insegnato a mia nonna un nuovo tipo di dolce…..
DISTINTI SALUTI (dalla carnia)
Elisa <3