mer, 23 maggio 2007
Una volta Tanzan ed Ekido camminavano insieme per una strada fangosa. Pioveva a dirotto.
Dopo una curva, incontrarono una bella ragazza, in chimono e sciarpa di seta, che non poteva attraversare la strada.
«Vieni, ragazza» disse subito Tanzan. Poi la prese in braccio e la portò oltre le pozzanghere.
Ekido non disse nulla finché quella sera non ebbero raggiunto un tempio dove passare la notte. Allora non poté più trattenersi: «Noi monaci non avviciniamo le donne» disse a Tanzan «e meno che meno quelle giovani e carine. È pericoloso. Perché l’hai fatto?».
«Io quella ragazza l’ho lasciata laggiù» disse Tanzan. «Tu stai ancora portandola con te?».
23 Maggio 2007 alle 22:34
Veramente bello questo racconto….!! Mi affascina moltissimo…e credo che in me ci sia una parte di Tanzan e una parte di Ekido. Nel loro equilibrio nell’anima di una persona sta l’essenza della sua maturità interiore. Rappresentano entrambi due elementi essenziali.
un abbraccio, carissima Acilia..
stefano
24 Maggio 2007 alle 13:24
meraviglioso,
un saluto
24 Maggio 2007 alle 13:58
Mh.
Secondo me Tanzan è un po’ stronzetto.
25 Maggio 2007 alle 19:12
Un bellissimo racconto, come il solito sei sempre ricca di belle sorprese.
A presto
Lulu
27 Maggio 2007 alle 16:02
@ooohopla
In ogni maschietto c’è una parte di Tanzan e una parte di Ekido 🙂
Bella la tua osservazione in merito al legame tra l’equilibrio e la maturità .
Buona domenica carissimo professore, ti abbraccio.
@LaFataStronza
Un saluto affettuoso anche a te.
@Lulu
Ti ringrazio, per il pensiero e per il commento. E’ bello averti qui.
A presto
27 Maggio 2007 alle 22:36
come promesso…
un abbraccio Acilia
rosso fragola
27 Maggio 2007 alle 22:52
Molto bella questa storia zen, sai scegliere sempre le più significative.
Un saluto
Sergio
30 Maggio 2012 alle 18:24
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